Dott.ssa Micaela Falleri
Si occupa di ansia generalizzata presso il suo studio a Treviso
La dott.ssa M. Falleri tratta casi di ansia generalizzata a Treviso, nel suo studio sito a Mareno di Piave (Treviso) in V. Benedetto Croce, 6/2, dove riceve i suoi pazienti, in qualità di Psicologa e Psicoterapeuta, regolarmente iscritta all'Ordine del Veneto (numero 3778).
L'ansia generalizzata è un disturbo caratterizzato da un'ansia persistente
per cui gli individui appaiono tesi, irritabili, apprensivi, timorosi, costantemente
preoccupati di problemi di poco conto.
Spesso si associa a: tensione muscolare,
incapacità di rilassasi, difficoltà di concentrazione, insonnia ecc.
Una mia paziente, venuta in studio per un problema di Ansia generalizzata a
Treviso, è riuscita a scrivere chiaramente ciò che provava. Trovo efficaci le
parole di chi ha fatto esperienza diretta.
F. ha descritto il suo disagio con queste parole:
"Ho sempre pensato di essere indifferente al giudizio degli altri. Invece mi trovo a dover fare i conti con un forte senso di vergogna che, forse, scaturisce dall'ansia generalizzata che mi accompagna praticamente da sempre.
Ansia per me significa anche cercare l'adeguatezza totale in ogni situazione.
Se non si è all'altezza, ci si giudica fortemente.
Il problema è che chi non ci giudica
all'altezza e chi decide lo standard di cosa sia all'altezza o meno siamo solo noi.
Io sono il mio peggior giudice: sempre intransigente e pretenzioso.
Mi valuto costantemente e ho altissime aspettative.
Questa inflessibilità e
intolleranza verso me stessa mi fa provare spesso paura di vergognarmi.
In realtà è una vergogna che definirei sociale, nel senso che la provo non
quando sono sola, ma quando c'è qualcuno che si può accorgere della mia imperfezione.
È un forte imbarazzo, che mi costringe a non rischiare di sbagliare e dimostrarmi inadeguata.
Non mi concedo errori, o almeno cerco di non concedermeli,
e ciò mi provoca una grande insicurezza, che a sua volta aumenta la mia ansia.
Un circolo vizioso: sento ansia per la volontà di un'alta prestazione, ansia
che a sua volta è alimentata dalla difficoltà di aderire alla prospettiva utopica
che mi sono costruita.
Ciò che mi viene in mente pensando alla vergogna non è un senso di imbarazzo, ma la paura radicata di sentirlo. E ciò comporta spesso una perdita di spontaneità e sincerità nelle emozioni che provo.
Evito le situazioni che possano implicare un giudizio
negativo delle persone e che mi possano far sentire la forma più alta di imbarazzo: l'umiliazione.
Vivo alcune situazioni sociali con enorme apprensione.
Nel mio caso l'insicurezza non è totale: ho stima di me stessa, ma me ne scordo quando
rischio di fare la classica brutta figura. Difendo strenuamente le mie opinioni, ma se
dovessi farlo davanti a una folla che mi guarda... non posso nemmeno immaginarlo". F.
Non è facile nominare e distinguere le emozioni, spesso confuse, che ci destabilizzano.
Uno dei primi passi per trovare un nostro equilibrio, dopo aver ammesso la necessità
di un miglioramento, è la possibilità di capire.
Un professionista deve saper aiutare la persona anche nel difficile compito di leggersi.
Credo che questo brano possa essere un esempio di consapevolezza raggiunta dopo un percorso di psicoterapia.
Nel mio studio, attraverso le sedute di terapia per l'Ansia generalizzata a Treviso,
il disagio di F. è andato diminuendo.
Abbiamo lavorato sulla possibilità di esprimersi, aprirsi, accogliendo le proprie emozioni.
Ho utilizzato anche la tecnica EMDR in sedute individuali.
F. descrive così il suo miglioramento:
"La via non è facile. Prima ci si sente sbagliati,
ma poi si impara a essere più indulgenti con se stessi. Non significa che ora sono pronta
ad affrontare qualunque situazione, anzi.
Però mi concedo di ascoltarmi.
Ora mi permetto di aver paura, di assecondarmi, di essere debole.
E grazie a questo sono diventata molto più forte.
Mi sto volendo bene.
Sono riuscita ad affrontare timori che prima mi avrebbero bloccata.
Per anni la mia laurea è stata posticipata, con mio grande sconforto e senso di sconfitta.
Ora quel traguardo non solo è stato raggiunto, ma superato per continuare con altre ambizioni".
Un risultato raggiunto grazie a un percorso di terapia, in cui si è intervenuto anche con la tecnica EMDR.
Il metodo EMDR si riassume in una stimolazione non invasiva dei due lobi cerebrali,
che favorisce un contatto più diretto e meno mediato con la nostra parte emotiva.
Attraverso questo sistema la persona ha la possibilità di vivere in modo sicuro e
distaccato una situazione, un ricordo, una paura che la blocca e superarla.
Per contattare la dr.ssa Micaela Falleri puoi chiamare il 347.1063872 oppure inviare una mail compilando i campi sottostanti